lunedì 21 dicembre 2009

Nucleare, secondo i Verdi ci siamo


L'Enel ha già deciso i siti dove si materializzerà l'angoscioso ritorno al nucleare di questo Paese. Lo ha dichiarato il presidente dell'Enel Conti, aggiungendo, con arroganza, che si guarda bene dal comunicarli.

l governo ha già in mano l'elenco dei siti, già individuati dall'Enel, dove costruire le centrali nucleari, ma non li rende noti per paura di un boomerang elettorale alle prossime elezioni. Sono quelli resi noti dai Verdi nei giorni scorsi: Montalto di Castro (Vt), Borgo Sabotino (Lt), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento), Monfalcone (Gorizia) e Chioggia (Ve). D'altronde il decreto che individua i criteri per la scelta dei siti (all'ordine del giorno del CDM di domani) è solo una formalità perché tali criteri sono già previsti in modo rigido dalle organizzazioni internazionali.
La tecnologia che il governo vuole usare per riportare il nucleare nel nostro paese è obsoleta ed insicura. Ben 18 centrali EPR (quelle che dovremmo acquistare) in Francia sono ferme per guasti o incidenti e proprio in Francia, paese spesso citato a modello, si sta aprendo un'inchiesta sulla radioattività intorno alle centrali - ha concluso Bonelli, presidente nazionale dei Verdi -. Il nucleare è una vera e propria truffa che gli italiani non vogliono, come dimostrano le oltre 20 mila firme raccolte dai Verdi, solo nello scorso week-end, durante le primarie dell'Energia.
Stupisce che nessuno si sorprenda e gridi allo scandalo di fronte a questa evidente dimostrazione che la politica energetica italiana non viene decisa né dal governo, né dal Parlamento, né dalle Regioni, ma nei consigli di amministrazione delle imprese energetiche, Enel ed Eni in testa.
Stupisce anche che le dichiarazioni del presidente dell'Enel siano state fatte proprio nei giorni del vertice sul clima di Copenaghen. E' noto, infatti, che al centro di un eventuale e auspicato accordo sul clima vi sono proprio le scelte energetiche necessarie per realizzare una riduzione dei gas serra, dato che una parte consistente di questi è prodotta dalla combustione di petrolio, carbone e metano per produrre elettricità e far circolare le automobili.

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