venerdì 4 dicembre 2009

E' il tempo della contabilità verde


Le carenze del PIL come misura del benessere economico e sociale è stata riconosciuta da tempo. Ora la crisi economica e ambientale hanno creato l'impulso politico per una radicale revisione dei metodi di contabilità nazionale.

Il PIL tiene conto solamente delle transazioni in denaro e tratta le transazioni come positive, non fa distinzione tra le attività che contribuiscono al benessere e quelle che lo diminuiscono. Nel Novembre 2007 si è tenuta a Bruxelles la conferenza internazionale "Beyond GDP" ("Oltre il PIL") organizzata dalla Commissione europea, dal Parlamento Europeo, dall'OCSE e dal WWF, che ha richiamato leader politici, la Banca Mondiale e le Nazioni unite con l'obiettivo di chiarire quali possano essere gli indicatori più appropriati per misurare il progresso. Nel corso della conferenza stampa di inizio 2008, il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato di aver incaricato due premi Nobel per l'economia, l'americano Joseph Stiglitz e l'indiano Amartya Sen, di riflettere su come cambiare gli indicatori della crescita in Francia.
C'è bisogno di indicatori per assicurare che le politiche e gli investimenti migliorino e garantiscono il benessere e le informazioni per le generazioni attuali e future. Chiaramente, questo comporta difficoltà concettuali e pratiche. Dal punto di vista ambientale, la sfida principale consiste nel definire, quantificare e valorizzare il capitale naturale. Considerando che l'attività economica è quantificata in termini monetari e registrata in contabilità aziendale, esistono molti meno sistemi per misurare l'entità e il costo dell'impatto sull'ambiente. Per rispondere a questa esigenza, l'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) sta sviluppando tecniche coerenti di contabilità nazionale per registrare il contributo degli ecosistemi per il benessere della società.
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