mercoledì 10 febbraio 2010

Nucleare: forzatura del governo

Alla vigilia delle elezioni regionali il governo ignora il parere delle regioni ed approva il nuovo decreto legislativo sui criteri di localizzazione degli impianti nucleari, non tenendo conto dell'opposizione di gran parte delle Regioni e scegliendo di non attendere il parere della Conferenza Unificata.

E' un pessimo segnale, soprattutto a ridosso del voto per le regionali 2010: si ribadisce infatti una linea dirigistica e contraria al principio di leale collaborazione tra amministrazioni pubbliche. Il Decreto legislativo viene approvato dal Consiglio dei Ministri contro la quasi totalità delle Regioni (con la sola eccezione di Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia) che hanno contestato nel loro documento il mancato rispetto dei poteri concorrenti delle Regioni in materia di certificazione dei siti, autorizzazione unica degli impianti nucleari e autorizzazione unica per il deposito nazionale.
Questo va contro il Titolo V della Costituzione ed elude l'obbligo di acquisire il parere della Conferenza unificata stabilito dalla cosiddetta Delega nucleare, legge 99/2009, che all'art. 25 stabilisce che i decreti attuativi della delega siano adottati "su proposta del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'ambiente e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, previa acquisizione del parere della Conferenza unificata e successivo parere delle Commissioni parlamentari competenti".
Il WWF Italia in questo contesto:
- appoggia la giusta rivendicazione delle Regioni sul fatto che sia la localizzazione degli impianti che l'autorizzazione unica per il loro esercizio non possano essere effettive senza un'intesa forte con le Regioni direttamente interessate;
- ritiene che sia un paradosso che la cosiddetta Strategia Nucleare non venga compresa nella Strategia energetica nazionale (che deve considerare il mix delle fonti energetiche, comprese innanzitutto quelle alternative) che doveva essere predisposta entro il dicembre 2009, secondo quanto stabilito dal decreto 112/2008, oggi legge 133/2008;
- considera incongruo che la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito delle scorie nucleari, che ad avviso dell'associazione deve essere inclusa nella Strategia Nucleare, non sia sottoposta a Valutazione Ambientale Strategica (il Decreto Legislativo in questione non la prevede);
- fa notare che è contro la normativa comunitaria il fatto che la Valutazione di Impatto ambientale sui singoli progetti di impianti dia per acquisiti gli elementi oggetto della VAS su piani e programmi: si tratta, infatti, di valutazioni su scala diversa e separate, come stabilito dalla Commissione Europea nella Direttiva 2001/42/CE;
- ritiene indifendibile lo strapotere di Sogin SpA, a cui vengono affidate impropriamente secondo l'associazione (oltre alla costruzione e alla gestione del deposito delle scorie nucleari) anche la redazione della Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee alla localizzazione del deposito (che sarebbe più naturale affidare all'Agenzia nucleare) o le trattative bilaterali con le Regioni (che invece dovrebbero essere gestite dai Ministeri competenti: prima di tutto il Ministero per lo sviluppo economico);
- considera poco trasparente e priva di ogni controllo la previsione di una campagna di propaganda a sostegno dell'attività di imprese private (il nucleare) con i soldi pubblici: questo aggiunge un'altra beffa ai danni dei contribuenti che già pagheranno i costi salati del nucleare, difficilmente realizzabile ed economicamente non conveniente, oltre che pericoloso dal punto di vista ambientale e della sicurezza nei confronti delle minacce militari e terroristiche.

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