lunedì 8 febbraio 2010

Carta etica dell'acqua

Nel corso di un seminario al Parlamento europeo a Bruxelles il Cipsi-solidarieta' e cooperazione (coordinamento nazionale di 45 organizzazioni non governative), il Comitato italiano per il contratto mondiale sull'acqua e il Centro di volontariato internazionale (Cevi) hanno lanciato la "Carta etica dell'acqua", un manifesto per promuovere a livello globale l'uso sostenibile dell'oro blu.

Carta etica dell'acquaIl file rouge dell'iniziativa e' l'idea dell'acqua come un patrimonio comune, il cui accesso deve essere garantito a tutti.
Strettamente connesso a questo, il principio che la proprieta', il governo e il controllo politico dell'acqua, in particolare della gestione e dei servizi idrici, devono restare pubblici.
Le collettivita' locali devono essere in grado di garantire il diritto essenziale all'acqua potabile per tutti i propri cittadini ed un suo uso sostenibile. Cipsi sottolinea che nel mondo 1,6 miliardi di persone non hanno ancora accesso all'acqua potabile, mentre in Italia si perdono 104 litri d'acqua per abitante al giorno.
Ciascun italiano consuma quotidianamente 213 litri di acqua: 39% per la doccia, 20% per i sanitari, 12% per il bucato, 10% per le stoviglie, 6% in cucina, 6% per giardinaggio e lavaggi auto, 1% per bere e 6% per altri usi.
Guido Barbera, presidente di Cipsi ha affermato: "Le indicazioni contenute nel documento sottolineano con urgenza la necessita' di un uso sostenibile di quello che deve essere considerato il bene piu' prezioso del Pianeta. Mentre oggi nel mondo il 12% della popolazione usa e spreca l'85% delle risorse idriche, l'accesso partecipato all'acqua puo' infatti contribuire al rafforzamento della solidarieta' fra i popoli, le comunita', i Paesi".

1 commento:

  1. se l'pacqua diventa privata, succedera' come in india dove l'approvigionamento sostentibile è stato soppiantato dalle grandi multinazionali dell'acqua che hanno prosciugato i pozzi!

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